Mercoledì 5 ottobre 2011
Auditorium San Pio X – Treviso
Nel corso di quest’anno si sono accelerati di molto (forse sono solo più evidenti) i meccanismi di distorsione non solo del mondo economico, ma anche di quello politico. Per molti l’illusione del benessere illimitato è improvvisamente caduta e con essa molte speranze di felicità. Anche il nostro territorio, come buona parte del nostro Paese e degli Stati ricchi, sta conoscendo difficoltà fino a ieri impensabili: la mancanza di lavoro, i continui arrivi di disperati dal Sud e dall’Est del mondo, la fuga all’estero di molti giovani, la mancanza di istituzioni su cui porre una concreta fiducia.
Dopo una lunga stagione di stabilità molte certezze stanno saltando. Il programma di formazione alla partecipazione politica “Valori in corso” prevede, per il 2011, l’apertura del secondo ciclo con una lettura delle “Beatitudini”, in particolare con la beatitudine della mitezza: “Beati i miti perché erediteranno la terra”. È un momento di sosta. Rappresenta una contrapposizione chiara al modo di vivere la terra, il potere, la propria coerenza e testimonianza rispetto a ciò in cui si crede, rispetto a quanto noi tutti, in maniera più o meno cosciente, abbiamo inseguito in questi anni.
I fallimenti continui in cui il nostro modo di vivere si imbatte, giorno dopo giorno, rivelano la necessità di ripensare e ripensarci di fronte al mondo, agli altri e a noi stessi, di ripensare quindi la nostra “partecipazione politica” in modo nuovo. E sarà importante che questo momento di riflessione avvenga tra soggetti del mondo economico diversi fra loro, tra questi soggetti e chi lavora nell’ambito del volontariato e della solidarietà, tra laici e credenti.
Almeno per il semplice fatto che questo nostro mondo è uno solo e nessuno se ne può costruire uno a parte. La proposta forte di Gesù Cristo nei Vangeli di Luca e Matteo, con particolare riferimento alla mitezza, sarà letta da Enzo Bianchi, monaco e priore della comunità di Bose, come una proposta di felicità.